Anticamente Filicudi era chiamata Phoenicodes per l’abbondanza di felci che ancora oggi vi crescono. L'isola, dalla forma quasi ovale, risulta abitata fin dal Neolitico come testimoniano i reperti rinvenuti a “Capo Graziano”. Sempre di origine vulcanica, l’isola presenta tre coni: il Torrione (m. 280), la Montagnola (m. 333) e la Fossa delle Felci (m. 773) che è la vetta più alta.
Escursioni in mare
Le coste sono molto suggestive perché si alternano zone degradanti sul mare a zone a strapiombo. Caratteristiche sono le grotte marine e in particolare quella del “Bue Marino”, la più famosa di tutto l’arcipelago, dove il rumore del mare sembra imitare il muggito del bue e l’arcaica credenza la riteneva tana di un mostro marino. Più a largo si trova lo “Scoglio della Canna”, esile e imponente faraglione alto 85 m., ricco di coralli, spugne e aragoste. La sua lunghezza sub marina è superiore a quella che emerge dal mare.
Escursioni a terra
Sull’altura della Montagnola si trova un villaggio formato da una trentina di capanne di forma ovale, nelle quali sono state ritrovate numerose ceramiche indigene e micenee, oggi conservate nel Museo Archeologico Eoliano di Lipari. Un altro luogo di particolare interesse è la “Fossa delle Felci”, la vetta più alta dell’isola, dove è possibile ammirare l’intero arcipelago delle Isole Eolie.
Cucina tipica di Filicudi
Il pesce è il protagonista per eccellenza della cucina tipica di Filicudi, insieme a tante erbe aromatiche come origano, rosmarino, aglio e basilico. Da non perdere sono i “Pulpiteddi ‘nto tia’nu” cioè “Polpi in umido”. Caratteristica è anche la piccantissima zuppa di pesce con cernia, scorfani, polipetti, calamari, vongole, gamberetti, cozze, pomodoro, aglio, vino bianco e peperoncino a volontà.